Barcellona Pozzo di Gotto, internato suicida

Barcellona Pozzo di Gotto, internato suicida nell’ospedale psichiatrico giudiziario

 

Nella tarda serata di ieri, 10 marzo, un internato prosciolto dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto si è tolto la vita impiccandosi nel bagno. Nonostante l’immediato intervento del personale di Polizia Penitenziaria, contestualmente a quello sanitario, non è stato possibile salvarlo e all’arrivo del 118, pochi minuti dopo, i medici altro non hanno potuto fare che constatarne il decesso. Si tratta di internato italiano, della provincia di Catania, che con molta probabilità sarebbe stato inserito in una delle case di cura battezzate come REMS”.

Ne dà notizia Donato Capece, segretario generale  Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria.

Sul tema della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, il SAPPE rileva come sia “assurdo che si sia perso così tanto tempo e vi siano ancora tante incertezze sul dove e come saranno successivamente custoditi i malati di mente che sono oggi detenuti nelle varie strutture. E l’Amministrazione Penitenziaria è colpevolmente silente su questo tema e si guarda bene dall’informare i Sindacati anche sul futuro lavorativo dei poliziotti impegnati negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Lo avevamo previsto: troppo semplice dire chiudiamo gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. E poi? Quel che serve sono strutture di reclusione con una progettualità tale da garantire l’assistenza ai malati e la sicurezza degli operatori. Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari hanno risentito nel tempo dei molti tagli ai loro bilanci. Ma colpevole è anche una diffusa e radicata indifferenza della politica verso questa grave specificità penitenziaria, confermata dall’incapacità di superare davvero gli Opg. Se i politici, a tutti i livelli, invece delle solite passerelle a cui si accompagnavano puntualmente anatemi e demagogie quanto estemporanee soluzioni, si fossero fatti carico del loro ruolo istituzionale, avrebbero per tempo messo le strutture psichiatriche nelle condizioni di poter svolgere al meglio il loro lavoro, poiché le condizioni in cui versano gli Opg sono il frutto di una voluta indifferenza della società civile, dei politici, ma soprattutto dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria”.

Il leader del SAPPE evidenzia infine “la professionalità, la competenza e l’umanità che ogni giorno contraddistingue l’operato delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria con tutti gli internati e i detenuti per garantire una carcerazione umana ed attenta pur in presenza ormai da anni di oggettive difficoltà operative, le gravi carenze di organico di poliziotti, le strutture spesso inadeguate. Attenti e sensibili, noi poliziotti penitenziari, alle difficoltà di tutti i detenuti, indipendentemente dalle condizioni sociali o dalla gravità del reato commesso”.

 

Roma, 11 marzo 2015

 

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE +39.335.7744686 Segreteria Generale Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – Via Trionfale, 79/a – 00136 Roma – Tel. 06.3975901 fax 06.39733669 – stampa@sappe.it