La pensione è un diritto intoccabile

«IN UNO STATO DEMOCRATICO LA PENSIONE È UN DIRITTO INTOCCABILE», di Valentino De Nardo (Nuova Editrice Universitaria, Roma, 2019, pagg. 70, € 10,00).

 

Quella che segue è la presentazione del libro scritta dallo stesso Autore, Presidente di Sezione della Corte di Cassazione.

 

«Nel presente libro ho inteso precisare che il modello di Stato democratico, per realizzare una democrazia compiuta, e non mantenersi sempre in una visione autoritaria e statualista dell’ordinamento, non si deve fondare solo sulla rappresentanza popolare, attraverso elezioni a suffragio universale, sulla separazione dei poteri, e sul principio maggioritario dei suoi organi istituzionali di natura collegiale o collettiva, necessario per la nascita ed il funzionamento di ogni nuovo soggetto giuridico democratico, ma anche sul riconoscimento dei diritti quesiti (di cui la pensione costituisce il principale e più attuale esempio, quale retribuzione differita, frutto di un patto fra il cittadino e lo Stato), in quanto la sovranità appartiene al popolo, non solo considerato nella totalità dei suoi componenti, ma anche nei singoli soggetti privati, che ne fanno parte, i quali sono sovrani nelle rispettive sfere giuridiche nel quadro delle norme costituzionali, che li tutelano, non solo nei rapporti privatistici fra di loro, ma anche e soprattutto nei confronti dei pubblici poteri, per evitare la c.d. “tirannia o dittatura della maggioranza”, considerati i poteri di supremazia, di cui essi dispongono, ma pur sempre nei limiti previsti dalla Costituzione nelle varie materie. In tal modo vengono tutelati i singoli cittadini dai mutamenti dei Governi e quindi anche quelli espressi dalle minoranze parlamentari.».