Detenuto albanese evade dal carcere di Vigevano. Era in permesso premio

Detenuto albanese evade dal carcere di Vigevano. Era in permesso premio

Aveva ottenuto un permesso premio dal Magistrato di Sorveglianza ma, allo scadere del beneficio, non è rientrato nel carcere di Vigevano, dove era ristretto, facendo perdere le sue tracce. “Tecnicamente si tratta di evasione, e questo non può che avere per lui gravi ripercussioni se non si costituisce al più presto”, spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

L’uomo è un detenuto di origini albanesi, ristretto nel carcere di Vigevano per reati connessi allo spaccio di droga. Non ha fatto rientro dal permesso premio la sera del 30 marzo, alle ore 21. L’uomo era ammesso al lavoro all’esterno, a volte mensilmente svolgeva servizi socialmente utili per il Comune di Vigevano e gli mancavano meno di due anni per scontare la pena. Era al suo primo permesso premio di 1 giorno e 12 ore”, aggiunge il Segretario regionale SAPPE della Lombardia Alfonso Greco.

Capece giudica la condotta del detenuto “un evento irresponsabile e gravissimo, per il quale sono già in corso le operazioni di polizia dei nostri Agenti della Penitenziaria finalizzate a catturare l’evaso. Nel 2015 abbiamo contato nelle carceri italiane 7.029 atti di autolesionismo, 956 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 4.688 colluttazioni, 921 ferimenti. 7 sono state le evasioni da Istituti penitenziari. Alla teoria di chi parla di carceri conoscendole poco, vogliamo rispondere con la concretezza dei fatti. Che parte da un dato incontrovertibile: la Polizia Penitenziaria continua a “tenere botta”, nonostante le quotidiane aggressioni. I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento da quando vi sono vigilanza dinamica e regime aperto per i detenuti. E nonostante la Polizia Penitenziaria sia carente di 8mila Agenti in organico, la Legge di stabilità ha bocciato un emendamento che avrebbe permesso l’assunzione di almeno 800 nuovi Agenti, a partire dagli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a frequentare i corsi di formazione. È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori. Come dimostra quel che è accaduto mercoledì all’Ospedale di Monza”.

Roma, 3 aprile 2016

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE +39.335.7744686Segreteria Generale Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – Via Trionfale, 79/a – 00136 Roma – Tel. 06.3975901 – Fax 06.39733669 – stampa@sappe.it